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Salta al contenuto principalePer condividere le proprie pubblicazioni liberamente sul web, è necessario che queste siano originariamente edite ad accesso aperto, ossia edite secondo la via "aurea". In questo caso le questioni legate ai diritti di autore saranno concordate con l'editore, prima della pubblicazione stessa.
Altrimenti, per le pubblicazioni edite in modalità commerciale è possibile avvalersi della via "verde", verificando le policy adottate dall'editore in merito.
In questa breve guida vengono toccati i vari aspetti legati ai termini di circolazione delle pubblicazioni.
supporto.openscience@unicatt.it - sedi padane
supporto.openscience-rm@unicatt.it - sede di Roma
Le pubblicazioni in formato elettronico e distribuite su internet sono protette dal diritto di autore allo stesso modo di quelle cartacee. I cambiamenti tecnologici hanno solamente introdotto una nuova modalità di supporto e di diffusione delle pubblicazioni e quindi di consultazione. Pertanto è necessario che l'autore, che desidera pubblicare in Open Access verifichi preventivamente con l'editore (o con altri eventuali titolari di copyright) i termini di circolazione / distribuzione di tali contenuti.
Riferimenti normativi: Legge 22 aprile 1941, n. 633 e successive modificazioni (cfr. testo in Altalex).
Per le pubblicazioni originariamente in Open Access, cosiddette pubblicazioni "Gold", i dettagli sul copyright e sulle licenze d'uso sono quelli concordati con l'editore.
Mentre per le pubblicazioni edite in modalità commerciale, quando si desidera archiviare o "postare" una propria pubblicazione, su un sito diverso da quello dell'editore della stessa, è necessario verificare preventivamente con l'editore (o con altri eventuali titolari di copyright) i termini di circolazione / distribuzione di tali contenuti per accertarsi che sia consentita la pubblicazione del full text in archivi istituzionali come PubliCatt e a quali condizioni, ossia verificare generalmente quanto segue:
Quando la pubblicazione è stata edita in modalità commerciale, ossia è accessibile solo a pagamento, esiste comunque la possibilità di renderla disponibile in Open Access. A questo proposito, gli editori adottano politiche diverse, in considerazione di dove si vuole condividere una pubblicazione e di quale formato si vuole utilizzare per la condivisione. Esistono infatti diverse versioni di pubblicazioni e non tutte sono adatte per l'archiviazione.
Tipologie di siti per la condivisione delle pubblicazioni:
Versione della pubblicazione
Thomas Shafee / CC BY (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0)
Dove verificare le policy degli editori e degli enti di finanziamento, rispetto alla condivisione in accesso aperto delle pubblicazioni?
Nel sito SHERPA-Romeo è possibile verificare le policies degli editori in merito al deposito e messa a disposizione di un contributo pubblicato in un repository, tenendo presente che, trattandosi di un'iniziativa britannica, al momento, su un totale di più di 1000 policies, solo una ventina riguardano editori italiani.
Nel sito SHERPA-Juliet è possibile consultare l'elenco degli enti finanziatori e le relative policies di elargizione di fondi condizionati dalla pubblicazione in open access dei risultati della ricerca.
How Can I Share It fornisce informazioni sulle policies di condivisione per materiale scientifico. E' curato dall'associazione dell'editoria scientifica, tecnica e medica STM.
EPOcA - Banca dati curata dall'Università di Torino, con le informazioni sulle policies di condivisione delle pubblicazioni degli editori italiani e stranieri.
Licenza d'uso per i dati e i prodotti della ricerca
E' il contratto con il quale il titolare dei diritti di sfruttamento economico definisce il regime giuridico di circolazione e le limitazioni nell'utilizzo e nella cessione dell'opera.
Quando una pubblicazione viene resa disponibile ad accesso aperto è possibile far uso delle licenze Creative Commons, che sono utili, non tanto per fornire una tutela dei propri diritti di autore, poiché un'opera dell'ingegno è tutelata fin dal momento della sua creazione, ma quanto perché rende esplicito in maniera chiara quali azioni sono possibili con l'opera stessa... sono anche "comode" o facili da utilizzare perché codificano licenze preconfezionate.
«Le Creative Commons Public Licenses (CCPL) sono delle licenze di diritto d'autore che si basano sul principio de "alcuni diritti riservati".
Le CCPL, infatti, rendono semplice, per il titolare dei diritti d'autore, segnalare in maniera chiara che la riproduzione, diffusione e circolazione della propria opera è esplicitamente permessa. Il funzionamento delle CCPL è reso possibile dal fatto che la legge italiana sul diritto d'autore - così come, in generale, le corrispondenti normative nazionali e internazionali - riconosce al creatore di un'opera dell'ingegno una serie di diritti; allo stesso tempo, la legge permette al titolare di tali diritti di disporne.[...]»
Per l'Italia sono state create sei tipi di licenze, cfr. il sito Le Creative Commons Public Licenses (CCPL) italiane.
Lo schema sotto riassume come è possibile combinare le varie possibilità dei termini di concessione di riutilizzo dell'opera utilizzando le licenze Creative Commons.
Se non ci sono indicazioni diverse, p.e. da parte del finanziatore della ricerca, il modo migliore per scegliere quale licenza scegliere è quella di verificare come si desidera che la propria opera circoli. Un aiuto può arrivare da questo strumento per la scelta di quale licenza utilizzare: Licence choser.
Consultare la pagina degli strumenti e degli approfondimenti per ulteriori informazioni.
Licenza d'uso per software
Come trovare la licenza più adatta per il proprio lavoro, pubblicazione, software, dati
Dal sito Wiki-Italia Open Access
Dal sito del Gruppo di lavoro sull'Open Access della CRUI
Varie
Martin Paul Eve, Open Access and the Humanities: Contexts, Controversies and the Future (Cambridge: Cambridge University Press, 2014) http://dx.doi.org/10.1017/CBO9781316161012, in particolare le sezione dedicate alle licenze: Chapter 3, Open licensing.
“S-LÉGAMI! Open Access - Manuale d’uso per ricercatori”, a cura di Matteo Di Rosa, Claudia Iasillo et al., 2022, APREquaderni, 10.5281/zenodo.6402624 . In particolare la sezione 5, pagine da 38 a 42 dedicata a "IL CONTRATTO CON L’EDITORE E
I DIRITTI D’AUTORE".