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Gli identificativi persistenti per la ricerca scientifica: Identificativi delle pubblicazioni/dati con funzione di link

In questa guida vengono illustrati i diversi identificativi persistenti, la loro assegnazione, il loro utilizzo ecc.

Identificativi delle pubblicazioni/dati

Digital Object Identifier (DOI)

Il DOI (Digital Object Identifier) è uno standard che consente l’identificazione duratura, all’interno di una rete digitale, di qualsiasi entità (p.e. pubblicazioni o dati della ricerca) che sia oggetto di proprietà intellettuale e di associarvi i relativi dati descrittivi di riferimento, i metadati, secondo uno schema strutturato ed estensibile. Esempio di DOI 10.1016/j.forsciint.2019.109925.

Il DOI è costituito da un’univoca stringa di caratteri alfanumerici divisa in due parti: un prefisso e un suffisso. Segue uno standard conosciuto come ANSI/NISO Z39.84-2005 (R2010).

  1. prefisso: tutti i nomi DOI iniziano con “10.”, questo per distinguere un DOI da un’altra qualsiasi implementazione del Handle System. La stringa seguente, delimitata dal “.” è l’identificativo dell’organizzazione che ha registrato l’elemento. Ogni organizzazione può avere più di un numero, e non c’è un limite massimo. L’uso di differenti suffissi per una organizzazione può tornare utile per mantenere l’unicità del DOI Name. Il secondo elemento può essere ulteriormente diviso in infiniti prefissi secondari. Il DOI Name non dà nessuna informazione e sarebbe sbagliato derivare il proprietario di un dato elemento a partire dal secondo elemento del prefisso DOI. Infatti in caso di passaggio di proprietà il DOI Name, essendo persistente, non viene modificato. Esempio di prefisso DOI: 10.11234.12
  2. suffisso: insieme al prefisso forma una stringa unica (ogni DOI Name deve essere unico). Il suffisso come il prefisso può essere una combinazione qualsiasi di caratteri alfanumerici. Esistono due modi per creare un suffisso: o le entità sono già numerate in qualche modo, o le unità non sono ancora numerate. Nel primo caso il DOI Name può essere utilizzato per entità che hanno già schemi standard di numerazione (es. ISBN per i libri) o può essere che l’ente registrante abbia un proprio sistema di numerazione interno. Si possono utilizzare il nome definito dallo standard o dall’ente registrante come suffisso. Ovviamente quando si percorre questa strada le applicazioni che leggono il DOI Name non attribuiscono alcun significato al suffisso, in quando al DOI Name non è associato alcun significato, ma si può creare un’applicazione che estrapoli dal DOI Name il suffisso e lo interpreti secondo gli standard corretti.

Non vi è un limite sulla lunghezza di queste due parti, ciò permette una disponibilità infinita di DOI Name.

La sua particolarità consiste nel fatto che attribuisce ad un determinato oggetto un identificativo unico, permanente e linkabile. "Unico" significa che quel determinato oggetto acquisisce una sorta di "codice fiscale" che riconduce solo a quel determinato oggetto; "permanente" significa che quel determinato codice rimarrà sempre valido anche se dovessero cambiare gli estremi della pagina web in cui viene ospitato. Pertanto non si potrà mai verificare il classico "errore 404" relativo ad una risorsa non trovata. "Linkabile" significa che ha anche le medesime caratteristiche di un indirizzo URL: cliccandoci sopra sarà possibile arrivare direttamente alla risorsa, senza doverla cercare nella pagina web in cui è ospitata. Tutte queste caratteristiche rendono questo codice particolarmente adatto ad essere utilizzato nelle citazioni bibliografiche.

Il DOI viene attribuito da diverse agenzie:

Per quanto riguarda le pubblicazioni scientifiche, normalmente è l'editore che richiede codici DOI da attribuire alle pubblicazioni. Esiste anche la possibilità per i singoli autori di ottenere un numero limitato di DOI attraverso alcune delle agenzie soprainidicate; per questo tipo di informazioni è necessario verificare i termini nei siti dedicati.

Grazie ai web services, inserendo un codice PMID è possibile trovare il codice DOI corrispondente. Una volta trovato, si viene reindirizzati alla risorsa corrispondente.

 
 

Handle (HNDL)

L'Handle o HDNL system forrnisce l'infrastruttura per creare e manutenere gli identificativi permanenti, tra cui appunto l'Handle.

Anche l'Handle, come il DOI attribuisce ad un determinato oggetto un identificativo unico, permanente e linkabile. "Unico" significa che quel determinato oggetto acquisisce una sorta di "codice fiscale" che riconduce solo a quel determinato oggetto; "permanente" significa che quel determinato codice rimarrà sempre valido anche se dovessero cambiare gli estremi della pagina web in cui viene ospitato. Pertanto non si potrà mai verificare il classico "errore 404" relativo ad una risorsa non trovata. "Linkabile" significa che ha anche le medesime caratteristiche di un indirizzo URL: cliccandoci sopra sarà possibile arrivare direttamente alla risorsa, senza doverla cercare nella pagina web in cui è ospitata. Tutte queste caratteristiche rendono questo codice particolarmente adatto ad essere utilizzato nelle citazioni bibliografiche.

Normalmente viene utilizzato per identificare le risorse digitali all'interno di archivi digitali, come p.e. PubliCatt, dove ad ogni singola pubblicazione viene attribuito un Handle con il prefisso 10807 (p.e. http:/hdl.handle.net/10807/39292). Per questo motivo è importante evitare la cancellazione delle pubblicazioni definitive.

Contatti

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